Nell’antica Grecia viveva un giovane che in verità non era stato molto dotato dalla natura in quanto a struttura fisica e muscolatura. Aveva però la fissazione di diventare un campione di atletica; a questa infatti dedicava la maggior parte del suo tempo. Quando riposava il suo corpo, la mente lavorava facendo mille castelli in aria sul suo futuro successo come Atleta di Péntathlon (complesso di cinque gare: salto, corsa, lotta, lancio del disco e lancio del giavellotto).
Non perdeva la minima occasione per esibirsi in pubblico, ma era accolto sempre da ogni abitante della sua città con fischi, lazzi e risate per gli esercizi che, fatti da lui, diventavano veramente buffi.
Sentendosi incompreso, un giorno partì e se ne andò nelle isole. Dopo qualche tempo tornò nella sua città e non la finiva più di vantarsi dei successi raccolti ovunque. Siccome i suoi amici facevano smorfie di incredulità , ridacchiando sotto i baffi, lui insisteva:
— A Rodi poi ho battuto il record olimpionico di salto in alto. Se non ci credete, aspettate che uno dei miei spettatori venga qui nella nostra città e chiedeteglielo. Senz’altro testimonierebbe che quello che dico è vero.
— Ma senti un po’ — interloquì uno dei suoi ascoltatori — che bisogno hai di testimoni? Immagina di trovarti a Rodi e mostraci qui il gran salto da campione che sai fare…